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«Se penso alla mia vita autentica, quella degli ultimi trent'anni, quella vera, credo di non dovere nulla alla fantasia. Ho attraversato il deserto del Kohalari. Ho scalato tre volte il Monte Bianco, ho percorso tutto il Medio Oriente, dalla Siria alla Valle della Bekaa in Libano, dalla Giordania alla striscia di Gaza [...] a fianco del mio nome, pubblicamente, appaiono soltanto coperture, nessuna di loro collegata minimamente alla mia vera attività. Ma sono coperture così reali, così assorbenti che nemmeno io stesso riesco, a quarantasei anni, ad intendere quale sia la mia originaria identità». Così apre la storia, incredibilmente vera, di "Professione spia", il racconto autobiografico di un enigmatico collaboratore dei servizi segreti americani e italiani, ambientata nello scenario politico internazionale dopo 1'11 settembre.